L’Hip hop è un movimento culturale nato negli anni ’70 nel Bronx, un quartiere di New York abitato maggiormente da afroamericani, malfamato e in forte decadimento urbano in quel periodo.
La data importante che sembra segnare l’inizio di tutto è l’11 agosto 1973 quando, durante una festa il giamaicano Dj Kool Herc adoperando due giradischi e un mixer, sperimentò nuove tecniche per far ballare la gente e diede inizio a un nuovo tipo di musica fino a quel momento mai sentita prima.
Da quel momento cominciarono diverse feste in strada in cui i ragazzi afroamericani e latinoamericani interagivano suonando, ballando e cantando a ritmo di musica. Negli anni ottanta/novanta, gli aspetti di questa cultura hanno subito una forte esposizione mediatica varcando i confini americani ed espandendosi in tutto il mondo.
I cinque punti fondamentali della cultura Hip Hop sono: la musica, la danza, i graffiti, il rap (colpire con le parole) e lo scratch (con il giradischi).
La danza Hip Hop è un mix di stili, idee, culture e tecniche. La principale tecnica della danza di strada (street dance) sono il boeing (breakdance), il docking, il popping e l’upcrock; recentemente si sono sviluppati nuovi stili di danza come il New style e l’House.
Cuore pulsante dell’HipHop è il Free Style che permette di esternare la propria personalità attraverso movimenti del corpo più vicini al proprio io: è l’arte dell’improvvisazione in sé e per sé.
Danzando l’Hip Hop si sviluppa senza dubbio un eccellente controllo di tutto il corpo, delle doti fisiche e psicologiche come ad esempiuo la capacità di gestire emozioni, attenzioni e motivazioni; è una bagaglio che accompagna coloro che danzano ovunque: nella vita di tutti i giorni, in comitiva e nelle feste.